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Il mondo dei pony

CavalliL’equitazione classica non prevedeva il lavoro con i pony.

Essa è nata nel mondo militare e da esso per anni ha attinto metodo, approccio, tecniche di insegnamento. Il lavoro con i pony non intende negare il valore della tradizione ma si pone ad un livello dove l’equitazione classica non dà risposte.

Con i pony possono lavorare tutti i bambini, non ci si pone l’obiettivo della selezione ma della loro crescita. Si può iniziare ad età molto piccole, anche prima dei sei anni. L’attività con i pony in altri paesi è diventata una materia scolastica di pari dignità rispetto a ginnastica e nuoto. E questo grazie ad un nuovo metodo ed un nuovo approccio, i pony games.

L’insegnante non dovrà essere solamente un bravo cavaliere ma avere anche nozioni di pedagogia e tecniche di insegnamento. I bambini, prima dei nove, dieci anni, imparano e comunicano in modo diverso da quelli di età superiore. Inoltre bisogna sfatare un mito, i pony non sono più cattivi dei cavalli, non scalciano e non mordono. Quelli che lo fanno andranno educati od allontanati. La mancanza di una cultura verso i pony ha creato una diffidenza verso di essi. In Italia non sono molti anni che si è iniziato questo nuovo modo di lavorare e chi lo fa può dirsi, in un certo modo, ancora un pioniere.

Nelle pagine successive inizieremo un discorso che si pone l’obiettivo di rendere meno sconosciuto il mondo dei pony ed il lavoro che si può fare con essi. Ho immaginato il tutto come un’intervista con domande e risposte per rendere meno pesante la lettura.

Ringrazio Jacques Cavè che ha portato in Italia dalla Francia una nuova cultura dell’equitazione e mi ha permesso di conoscere ciò che di seguito andrete a leggere.

Maurizio Picilli